martedì 18 giugno 2013

Recensione de "Le Suore Ninja" - numero 2



Dopo il grande successo del primo, il fumetto Suore Ninja scritto da Davide La Rosa e disegnato da Vanessa Cardinali, esce nelle edicole con il secondo volume intitolato “Vaticano Lost in Space”.
La trama segue dalla vittoria sugli zombie gay ed inizia con il neo eletto Papa che viene rapito insieme all’intero Vaticano dagli alieni, più precisamente da parte dello spietato Capitan Chobin. Vengono trasferiti su un pianeta misterioso governato da un intransigente quanto bizzarro imperatore: Ettore Hardenna!! In questo luogo i nostri protagonisti vivranno l’incubo peggiore che un essere umano possa mai immaginare: il ritorno degli anni ‘80 e di tutti i suoi miti!!
Il fumetto non delude e forse ce lo aspettavamo, e risulta, come il precedente volume, divertente e scorrevole. Non si può non notare che gli alieni disegnati da Vanessa ricordino molto quelli di Monsters & Co. della Pixar e in una delle vignette è perfino possibile intravedere Lela di Futurama!! Interessanti e ben riuscite le citazioni su personaggi famosi e protagonisti dei cartoni animati. Jovanardi “che spacca” subisce un’evoluzione e diventa Iron Jovanardi, una simpatica caricatura dell’amato Iron Man…
Il fatto poi di inventarsi una sfida dove per vincere bisogna trovare una bresaola che in una notte di luna piena si trasformi in metà lupo e metà bresaola, e che il vincitore superi la sfida mescolando delle mentos alla cola light, risulta assurdamente geniale!! 
Questi fumetti si basano su scene e battute “stupide” (della serie: “Ma che cavolata!!”) che però nel contesto dell’opera creano un loro senso logico, facendo così in modo che la storia risulti geniale e divertente.
Continuo, come già detto nella scorsa recensione, a mettere una nota positiva sui disegni di Vanessa: piacciono parecchio proprio per lo stile essenziale. Sembra che non ci sia sempre il bisogno dello scrupoloso dettaglio e del disegno perfettamente proporzionato e curato, è proprio la loro semplicità ad impressionare di più.

La lettura di questi albi mi hanno lasciato una buona impressione e continuo ad augurarmi, che l’impatto positivo avuto da questi primi numeri non svanisca disperdendosi nei successivi volumi.

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