martedì 25 giugno 2013

Recensione di Mexican Standoff

L’albo numero 9 de Le Storie Bonelli è uscito nelle edicole il 14 giugno ed è stato scritto dal caro Diego Cajelli e disegnato dal sempre più apprezzato Matteo Cremona.

Ci troviamo lungo il confine tra Stati Uniti e Messico. Un uomo riemerge dall’oblio dopo aver scampato per miracolo la morte. Ma chi è veramente? Cosa si nasconde nel suo passato? La memoria ritrovata porterà nella sua vita un torbido scenario di violenza e vendetta criminale, ma anche ombre di presenze molto più misteriose, qualcosa che viene da molto lontano, dagli abissi del tempo e dello spazio profondo.

Mexican Standoff, ovvero “stallo alla messicana”, è un’ espressione divenuta popolare grazie al penultimo film di Quentin Tarantino uscito nel 2009, Bastardi senza gloria, ma dagli appassionati del genere era già conosciuta nei film Western e negli action-movie in genere, traducibile in quella situazione dove due o più personaggi si tengono a vicenda sotto tiro.

In questa storia Reyes, il protagonista, incarna il classico personaggio del sopravvissuto che torna per la sua cruenta vendetta. Dapprima leggendo l’albo ci si ritrova in mezzo a dei narcotrafficanti messicani e fin lì la storia sarebbe stata comunque ben gradita, ma la genialità di Cajelli ha voluto far sì che i primi eventi si incastrassero con il genere fantascientifico: rapimenti da parte degli alieni! Tutto questo è avvolto da efficaci colpi di scena e flashback distribuiti intelligentemente, che agevolano al meglio il susseguirsi delle azioni rendendo molto più che gradevole la lettura dell’albo. Dialoghi concreti e ambientazioni ottime disegnate magnificamente da Cremona, il cui tratto riesce a rendere credibile e reale tutto ciò che realizza, con una meticolosa attenzione al dettaglio.
Per chi ama questo genere di storie e un certo tipo di scrittura, non può non apprezzare questo numero de Le Storie.

Infine, non ho avuto l’impressione (come altri hanno scritto) che la storia fosse “troppo piena” e che le pagine per realizzarla siano state troppo poche, anzi la storia risulta completa e sempre coerente con le scelte narrative. Se poi per “storia non completa” si intende la verità che si cela dietro il mistero degli alieni, cioè se esistano o meno, quello nessuno lo sa e nessuno lo saprà mai (a meno che non decidano di invaderci) quindi perché pretendiamo che la verità ce la riveli proprio il povero Cajelli??

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